Come funzionano gli stomaci dei ruminanti?
Scopri cosa sono e a cosa servono gli stomaci dei ruminanti
Gli stomaci dei ruminanti sono quattro e sostanzialmente servono a questi animali per permettergli di digerire la cellulosa contenuta nei vegetali. Tutto il contrario di noi uomini che invece non possiamo assimilarla.
Il termine ruminante deriva dal nome della prima delle quattro camere degli stomaci dei bovini: il rumine. Fanno parte dei ruminanti i bovini, gli ovini, i caprini, i cervidi e i camelidi; il vitello tuttavia non è un ruminante fin dalla nascita. Finché è nutrito con il latte non rumina in quanto per ruminare è necessario che ingerisca alimenti solidi, in particolare l’erba dei pascoli, e ciò avverrà verso i tre mesi di età del vitello. Puoi approfondire questo argomento nel nostro articolo sull’alimentazione del bovino.
In questo articolo approfondiremo in particolare il funzionamento degli stomaci dei ruminanti, in modo che ti sia più facile comprendere anche quale sia la corretta alimentazione dei bovini e degli ovini.
I quattro stomaci dei ruminanti
La ruminazione è la prima fase dell’alimentazione di un ruminante. Si tratta di una fase lenta, dal momento che per esempio al pascolo un bovino rumina 8 – 12 ore al giorno. Una fase talmente lenta che a sua volta si suddivide in diverse fasi durante le quali gli alimenti passano diverse volte in bocca e nel primo dei quattro stomaci dei ruminanti:
- il rumine,
- il reticolo,
- l’omaso,
- l’abomaso.
La ruminazione: per non consumare sul posto
Il rumine è solo uno degli stomaci dei ruminanti, pertanto l’animale in questione deve nutrirsi con del cibo solido affinché la ruminazione abbia inizio. Brucare per una vacca, non significa masticare bene l’erba, al contrario. Quando bruca ingerisce l’erba sotto forma di fili molto sottili e lunghi ed ingerendoli, tramite l’esofago e cadono nel reticolo per andare a finire direttamente nel rumine. E’ anche per questo motivo che la vacca o la pecora, dopo aver brucato in grande quantità solitamente si sdraia in un posto tranquillo: per dare inizio alla fase di ruminazione.
Cosa succede durante la ruminazione?
Durate la ruminazione, i fili d’erba che hanno raggiunto il rumine vengono reindirizzati verso la bocca grazie a una contrazione sincronizzata del reticolo e dell’esofago. In bocca il bolo alimentare verrà masticato a lungo in modo da ridurre la dimensione dei fili d’erba. Inoltre, sempre in bocca, questi fili d’erba verranno mischiati ad una grande quantità di saliva: basti pensare che in 6-8 ore di masticazione giornaliere la vacca produce 160 – 180 litri di saliva.
Dalla bocca, il bolo alimentare, questa volta ben masticato, tornerà di nuovo nel rumine dove incomincerà la digestione vera e propria dal momento che verrà attaccata dai microorganismi preposti a questo.
Si tratta quindi di un’attività microbiotica molto simile alla fermentazione, un’attività che avviene in continuazione e che fabbrica sostanze volatili che vengono utilizzate come energia dagli organi della vacca e contribuisce anche alla fabbricazione del latte. Alla fine del processo solo gli alimenti ridotti finemente passano agli stomaci successivi: l’omaso e l’abomaso.
A cosa serve la ruminazione?
La ruminazione è importante perché permette ai bovini di non passare tutta la giornata al pascolo a masticare l’erba: possono brucare per un tempo limitato e conservare quest’erba nel rumine mentre magari si spostano “al sicuro” verso un luogo riparato e riprendere a masticare. In sostanza per un animale di questo tipo, essere al pascolo allo scoperto era un pericolo, sia perché erano esposti alle intemperie ma soprattutto perché erano esposti agli attacchi dei predatori. Si tratta quindi di un residuo dell’evoluzione della specie, risalente a molti anni fa quando questo tipo di ruminante non era addomesticato ma viveva allo stato brado e quindi senza protezione.
L’omaso: la prima selezione degli alimenti
La poltiglia di erba e microorganismi giunge quindi nell’omaso, il secondo degli stomaci dei ruminati. L’omaso che permette al ruminante di assumere le seguenti sostanze: acqua, sodio, fosforo e altre sostanze volatili.
Grazie alle pliche, spaziate secondo distanze ben determinate, l’omaso fungerà anche da filtro impedendo la discesa dei fili d’erba più grossi. Infatti soltanto particelle inferiori a 2 mm di lunghezza possono attraversare l’omaso, che quindi regolarizza il transito digestivo e prepara il pasto del ruminante all’effettiva digestione che avverrà nell’abomaso.
Nell’abomaso avviene la digestione acida
L’abomaso è lo stomaco del ruminante che sercerne l’acido cloridrico oltre a numerosi altri enzimi digestivi, proprio come avviene nello stomaco degli altri animali non ruminanti, uomo compreso. Questo stomaco è inoltre in grado di digerire la maggior parte dei grassi (lipidi) e delle proteine vegetali sfuggita alla fermentazione nel rumine ma non solo. Anche le proteine fabbricate dai batteri del rumine a partire dall’erba sono digerite da questo stomaco e stiamo parlando anche di 2,5 kg di proteine al giorno!
La fine della digestione dei ruminanti
Al termine di questo lento lavoro, e dopo aver attraversato tutti gli stomaci dei ruminanti, gli alimenti non assomigliano più ai fili d’erba iniziali. Passeranno quindi nell’intestino tenue e nell’intestino crasso, dove la digestione proseguirà grazie alle secrezioni della cistifellea, del pancreas ecc. ed infine verranno espulse tramite le feci. Ma questa è un’altra storia.
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