Mucche e tori: cosa mangiano quando sono giovani?
Scopri qual’è l’alimentazione corretta per le giovani mucche ed i giovani tori del tuo allevamento
Anche per le mucche ed i tori, come tutti gli animali del resto, la loro alimentazione varia a seconda della loro età e della fase della vita in cui sono.
In particolare, nell’articolo sull’alimentazione del bovino abbiamo analizzato quali sono gli alimenti che le razze bovine, sia da carne che da latte, devono consumare per crescere sane e forti. Abbiamo anche scritto che gli allevatori dovrebbero praticare il razionamento per gli alimenti delle proprie mucche e tori a seconda della stagione dell’anno in cui si trovano, ma soprattutto a seconda dell’età delle mucche e tori in questione.
Qui di seguito abbiamo suddiviso i bovini in due macro-categorie, manzi e giovenche o bovini e giovani torelli, e per ognuna di esse abbiamo raccolto le informazioni necessarie al loro nutrimento, fermo restando che l’erba occupa sempre il primo posto nell’alimentazione dei bovini, in particolare nelle mucche e tori giovani.
L’erba prevale negli allevamenti di giovani esemplare di mucche e tori
L’erba occupa il primo posto nell’alimentazione dei bovini delle razze da carne. Per questo gli allevamenti specializzati in giovani specie o nella riproduzione gestiscono l’alimentazione dei propri animali a partire dall’erba di cui dispongono, ossia:
- Pascolo in primavera ed estate. Il periodo pascolivo dura 7 – 8 mesi l’anno ed è alternato a periodi di sfalcio, sempre per creare riserve foraggiere da utilizzare durante l’inverno. Il valore nutritivo dell’erba diminuisce con il passare dei mesi perciò è spesso necessario integrare l’alimentazione degli animali già da fine estate per fare in modo che possano affrontare l’inverno senza problemi considerato anche il fatto che è durante l’inverno che i bovini figliano.
- Consumo di fieno d’inverno. Il fieno viene prodotto in primavera quando le riserve di erba direttamente disponibili nei pascoli sono ingenti dopo lo sfalcio semplicemente lasciando l’erba seccare al sole per alcuni giorni. In seguito quindi affastellata o confezionata in balle rotonde e stoccata.
I tre tipi di foraggiere
Possiamo distinguere 3 tipi di foraggiere:
- I prati stabili o naturali, sono delle superfici permanentemente in erba; sia che siano inerbiti naturalmente o seminati da molto tempo e non rientrano nell’avvicendamento. Presentano una flora complessa che influisce direttamente sulla resa dell’erba. In genere si trovano in terreni inaccessibili per l’aratro o comunque difficili da lavorare
- I prati avvicendati vantano una capacità produttiva più elevata rispetto ai prati stabili e sono compresi nella rotazione. Questo significa che lasceranno il posto ad un’altra coltivazione quando la loro capacità produttiva sarà ritenuta non più soddisfacente. La successiva coltivazione si troverà quindi avvantaggiata dal miglioramento della struttura e della fertilità del terreno a seguito dell’utilizzo dello stesso come foraggiera. Sono anche chiamati prati artificiali, dal momento che spesso il prato che vi viene seminato contiene specie vegetali a forte valore alimentare come l’erba medica o il trifoglio.
- Le foraggiere annuali sono le colture che occupano il terreno per una parte dell’anno. Grazie alla loro durata vegetativa limitata è così possibile realizzare due o anche tre colture l’anno nella stessa porzione di terreno. Di contro però è possibile avvalersi di un unico raccolto per questo sono considerate come una produzione integrativa che serve a costituire riserve invernali.
L’alimentazione di manzi e giovani mucche dette giovenche
Per quanto riguarda i manzi e le giovenche, la prima cosa di cui dobbiamo tenere conto è che si tratta di animali ad accrescimento lento che vengono ingrassati solitamente fino all’età di tre anni. Sono queste le mucche ed i manzi che solitamente vengono macellati perché sono in grado di dare una carne di alta qualità.
I manzi e le giovenche trascorrono all’incirca i primi otto mesi della loro vita al pascolo con la propria madre; solo dopo questo periodo vengono svezzati. Dopo lo svezzamento la loro alimentazione prevede fasi alterne: pascolo esclusivo senza nessun altro alimento e alimentazione in stalla. Il pascolo esclusivo si pratica quando le foraggiere lo permettono, quindi in primavera-estate ed autunno mentre le fasi di alimentazione in stalla vengono praticate soprattutto d’inverno quando non cresce più l’erba. Quest’ultima è basata su fieno ed altri foraggi conservati alla quale viene aggiunta un ‘integrazione di cereali e panelli.
I manzi da latte invece vengono svezzati molto presto e nei primi tre mesi di vita ricevono mangime per bovini in fase di allattamento, fieno, cereali e panelli prima di essere messi al pascolo. Sono macellati più giovani dei manzi di razze da carne.
Possibili varianti nell’alimentazione delle mucche
Naturalmente esistono varianti a questa alimentazione tipo in particolare soprattutto in base all’età di macellazione dell’animale. Gli integratori alimentari ricoprono un ruolo più importante qualora l’animale debba essere macellato giovane, al quale conseguentemente verranno somministrate dosi di alimenti integrativi maggiori.
L’alimentazione dei bovini giovani o torelli
Fatta eccezione per gli animali destinati alla produzione di vitelli da macello e manzi, i bovini maschi giovani, detti anche torelli, sono ingrassati (a questo servono i mangimi per bovini da carne) per essere macellati verso i 18 mesi quindi quando sono ancora molto giovani. I torelli sono noti per la loro carne poco colorata, una carne che è destinata prevalentemente ai mercati del Sud Europa e dell’Europa dell’Est.
L’alimentazione dei torelli è molto standardizzata:
- Se di razza da carne, sono svezzati dopo 8 mesi passati al pascolo con la madre; se di razza da latte, sono svezzati nel primo mese di vita e per i tre mesi successivi ricevono un mangime di allattamento più fieno o concentrato;
- Successivamente, i tre quarti dei bovini giovani prodotti nei nostri paesi sono alimentati con alimenti a base di granoturco da foraggio perché si tratta di un alimento molto energetico, ricco di glucidi ma povero di proteine. Per questo solitamente è integrato con le cosiddette sostanze azotate tramite quindi cereali e panelli di oleaginose come i panelli di soia.
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